Il mistero del Nichelino: perché questa moneta da 20 centesimi è diventata un tesoro per i collezionisti?

Quante volte avete sentito parlare del “Nichelino”? Questo termine non è solo un vezzeggiativo affettuoso, ma si riferisce specificamente a una storica moneta da 20 centesimi coniata durante il regno di Umberto I. La sua storia è affascinante e offre uno spaccato interessante delle pratiche monetarie dell’epoca, così come delle transizioni nei materiali utilizzati per la produzione di monete. Ma cosa rende questa moneta così unica e preziosa?

La Moneta da 20 Centesimi Umberto I: Caratteristiche e Design

La moneta da 20 centesimi, conosciuta come Nichelino, è stata emessa nel 1894 e presenta una composizione che la differenzia dalle precedenti monete italiane. Realizzata in nichel, ha un diametro di 21,1 millimetri e un peso di 4 grammi. Inoltre, il suo contorno rigato le conferisce un aspetto distintivo, rendendola facilmente riconoscibile tra le altre monete.

Il dritto della moneta è ornato da una corona reale, sotto la quale si trova l’indicazione dell’anno di conio e la stella d’Italia, il tutto circondato da rami di alloro e rovere. Questa estetica richiama i valori di regalità e unità nazionale, comuni nell’iconografia monetaria dell’epoca. Al rovescio, invece, il valore nominale “20” è evidenziato con grande prevalenza, incorniciato da un cerchio di perline e accompagnato dalla scritta “REGNO D’ITALIA 20 CENTESIMI”, completata da stelle a cinque punte.

Il Valore Collezionistico del Nichelino

Ma perché il Nichelino è così ricercato dai collezionisti? Innanzitutto, il suo valore dipende dallo stato di conservazione e dall’anno di conio. Una moneta del 1894 può raggiungere quotazioni elevate: in condizioni Fior di Conio, il suo valore può superare i 190 euro, mentre quelle coniate nel 1984 hanno valori che oscillano intorno ai 110 euro se ben conservate.

  • Monete del 1894 Zecca di Roma: 190 euro in FDC, 30 euro in SPL, 8 euro in BB, 2 euro in MB.
  • Monete del 1895 Zecca di Roma: 220 euro in FDC, 60 euro in SPL, 10 euro in BB, 3 euro in MB.
  • Monete del 1984 Zecca K.B.: 110 euro in FDC, 15 euro in SPL, 5 euro in BB, 1 euro in MB.

Queste cifre indicano come il mercato collezionistico possa variare notevolmente a seconda delle condizioni e dell’anno di emissione. Non è raro che esemplari di alta qualità vengano battuti all’asta a prezzi stratosferici, come dimostrato da un esemplare che ha raggiunto oltre 322 euro durante un’asta nel 2011.

Tuttavia, è importante sottolineare che il nichel, materiale di cui è composta la moneta, tende a ossidarsi e annerirsi nel tempo, motivo per cui, a partire dal 1909, molte di queste monete furono ritirate dalla circolazione. Tale usura fa sì che il valore vari anche in base alla conservazione, rendendo ogni pezzo unico nel suo stato.

Conclusione e Riflessione Finale sul Nichelino

Il Nichelino, quindi, non è solo una semplice moneta, ma un pezzo di storia italiana che racconta di un’epoca e di scelte monetarie significative. La sua varietà di design e le caratteristiche uniche la rendono un oggetto di collezione ambito. Per chi è appassionato di numismatica, il Nichelino rappresenta non solo una possibilità di investimento, ma anche un modo per connettersi con il passato e con la cultura del nostro paese.

  • Studiare la storia dietro ciascuna moneta aumenta il suo fascino.
  • Attenzione allo stato di conservazione, fondamentale per determinarne il valore.
  • Partecipare a fiere o mercatini dell’antiquariato è un ottimo modo per scoprire esemplari interessanti.